LA PINACOTECA DI BRERA CONQUISTA MILANO E LE NUOVE GENERAZIONI

19 09 2016 | Arte, Restauro, Tutela del Paesaggio

Milano ha ritrovato Brera. O meglio, Brera ha saputo guadagnarsi l’amore della città che la custodisce da decenni, grazie a un’offerta che riesce finalmente ad essere all’altezza dell’assoluto valore del museo.

A più di un anno dal conferimento dell’autonomia speciale alla Pinacoteca milanese, voluto dalla riforma Franceschini, il nuovo direttore James Bradburne ha tracciato il bilancio dell’iniziativa voluta dal Ministero dei Beni Culturali che prevedeva, dallo scorso luglio, l’entrata serale del giovedì al costo di due euro. I risultati, la cui rilevazione è stata resa possibile grazie a circa dodicimila questionari distribuiti ai visitatori, hanno rivelato un successo inequivocabile: infatti, ben il 90% dei rispondenti si è dichiarato molto soddisfatto della visita ed incantato dai numerosi capolavori della storia dell’arte mondiale. Ma il dato più interessante arriva dal fatto che, nel 42% dei casi, si trattava della prima visita alla Pinacoteca: se consideriamo che 2 ingressi su 3 provengono da cittadini milanesi, possiamo affermare con certezza che l’iniziativa è riuscita nell’intento di “rimettere Brera nel cuore della sua città”, obiettivo fondante del programma di Bradburne.

L’ultimo dato che vorrei mettere in luce riguarda la tipologia dei visitatori, in quanto ben il 41% è costituito da giovani sotto i 35 anni: una percentuale che testimonia in pieno la rinnovata capacità attrattiva del museo, rappresentando un passo sicuramente positivo nella direzione di riportare l’arte e la cultura al centro delle nostre strategie di sviluppo. Avvicinare le nuove generazioni all’arte, attraendole attraverso iniziative che possano portarle a contatto con lo straordinario patrimonio italiano, significa far conoscere loro il vero valore della nostra storia e della nostra stessa identità: solo in questo modo l’Italia potrà dare vita ad una piena e consapevole valorizzazione delle ricchezze che tutto il mondo ci invidia, e che troppo spesso dimentichiamo di avere.

 

PER SAPERNE DI PIÙ: Leggi l’articolo de Il Corriere della Sera.