Invito a leggere l’articolo di Gian Antonio Stella sul “Corriere della Sera” di oggi sulla poca importanza che il nostro Paese attribuisce al turismo e a chi lavora (oltre 1 milione di persone) in questo settore completamente dimenticato dalla politica, escluso dalla filiera economica del nostro Paese, pur contribuendo in modo sostanziale al PIL italiano.
Il risultato? L’Italia in meno di 10 anni è passata dal primo posto al 18esimo nella classifica dei “brand” mondiali per attrattività turistica, il “Country Brand Index”.
Un risultato a cui hanno contribuito in maniera sostanziale la cattiva gestione politica, le infrastrutture insufficienti, la scarsa tecnologia, l’elevato livello di intolleranza e la peggiorata qualità della vita.
E mi permetto di aggiungere, una continua e costante sottovalutazione del valore e dell’importanza che il turismo potrebbe avere per il presente e il futuro del nostro Paese.
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