La parola Cultura non indica un ambito astratto, avulso dalla vita dei cittadini, destinato solo a chi ha un livello di istruzione alto: la parola Cultura significa consapevolezza della propria identità, rispetto per il bene collettivo, educazione civica, consapevolezza per i valori etici che una società deve esprimere e difendere. Significa insomma un indicatore per valutare il grado di civiltà di un Paese. Ecco perché difendere la Cultura, promuoverla, tutelare il patrimonio nazionale paesaggistico, storico, artistico, archeologico non solo ci permette di valorizzarlo e quindi anche di costruire una formidabile possibilità di sviluppo e di occupazione, ma risponde ad un preciso obbiettivo che l’azione pubblica deve sempre avere presente: rendere il Paese migliore, più vivibile, più civile, più pronto ad affrontare il futuro. Su questo obbiettivo devono convergere le azioni della scuola, delle istituzioni che si occupano di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e di tutti quei soggetti pubblici e privati e del terzo settore la cui azione è Cultura. Solo una visione e un’azione che comprenda tutti i soggetti che costituiscono la nostra Repubblica uniti in uno sforzo di rilancio del Paese, senza barriere ideologiche che li separino, potrà permetterci d invertire la rotta e di tornare a crescere e creare sviluppo e occupazione. Ecco perché parlando di bellezza e di cultura, e li ringrazio per la loro presenza, abbiamo invitato il Ministro per l’istruzione On.Carrozza, Walter Veltroni, Edoardo Zanchini Vice Presidente di Legambiente, Alessandra Servidori e Giuliano Gasparotti per parlare di diritti, e Alessandro Masi, Segretario della Dante Alighieri.

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