Il dato riportato nell’articolo de “L’Avvenire”, che vi invito a leggere, non è nuovo ma continua a stupire: il brand Tour Eiffel vale 5 volte il brand Colosseo e quasi 6 volte il brand Duomo di Milano.
La differenza? il contesto in cui i beni culturali sono inseriti. Se in Francia e a Parigi in particolare i beni culturali si collocano all’interno di un percorso turistico-culturale di primo livello, come dimostra il record di visite al Louvre, in Italia i beni culturali sono, dove non abbandonati e in stato di degrado come a Pompei, lasciati a stessi e inseriti in percorsi turistici di breve se non di brevissima durata.
Considerazioni che non possono non suscitare un grosso rimpianto e una forte sensazione di impotenza, data l’immensità e l’importanza del nostro patrimonio culturale.
Un patrimonio che, se adeguatamente tutelato e allargato per la sua gestione e valorizzazione all’ingresso dei privati e del terzo settore, potrebbe contribuire in modo sostanziale al rilancio occupazionale ed economico del Paese da più parti invocato.
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