Sì è da poco concluso lo spoglio che ha portato Stefania Proietti, eccellente sindaca di Assisi, alla guida della regione umbra: è stata una campagna dai toni molto accesi che ha visto al centro dello scontro il gravissimo problema della sanità pubblica, colpita da una crisi, anche nazionale, che sta escludendo dall’assistenza sanitaria troppe persone non più in grado di curarsi. C’è però un altro tema importante perché riguarda un bene che è di tutti i cittadini, tutelato dalla stessa Costituzione: il paesaggio.
Il piano paesaggistico così sapientemente redatto dalla allora soprintendente Marica Mercalli con i tecnici della regione non è mai stato approvato da anni. Due sono gli aspetti che richiedono urgentemente di riaprire questo capitolo: il primo riguarda l’impatto degli impianti per l’energia alternativa, le pale eoliche o i pannelli fotovoltaici sul paesaggio e il secondo l’uso della tutela del paesaggio e della sua manutenzione come principale strumento per la messa in sicurezza del territorio. Nel primo caso nessuno nega la necessità di ricorrere a fonti di energia alternativa ma le scelte vanno fatte all’interno di una pianificazione precisa che rispetti i linguaggi di un paesaggio minuto, fragile, ma significativo come quello umbro e non ricorrendo a scorciatoie normative che si traducono in interventi assolutamente devastanti.
Per quanto riguarda poi la fragilità di un territorio che in tutto il paese è evidente di fronte alla crisi dovuta al cambiamento climatico, la cura del paesaggio, tanto promossa da FAI, è uno strumento primario contro le inondazioni, le frane e gli smottamenti: se un territorio disegna un’area geografica, se l’ambiente ne misura la vivibilità, il paesaggio ne rappresenta l’identità ed è necessaria una gestione attenta e lungimirante di questi ambiti fondamentali per la vita e la salute delle comunità come il piano paesaggistico dovrebbe prevedere. Inoltre, la promozione dei cammini legati alla conoscenza del paesaggio umbro, oltre ai cammini religiosi, potrebbe essere una formidabile leva di promozione turistica.
Va riconosciuto alla precedente amministrazione di aver rimesso l’Umbria al centro delle mete turistiche più ambite del Paese: il paesaggio può essere uno strumento assolutamente utile per non interrompere, anzi per proseguire questa strategia che ha già dato dei frutti importanti e visibili.
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