Io, ambientalista da salotto…
Leggo con un certo sconcerto, il giorno dopo la terribile tragedia siciliana, che tra le cause citate da chi ha oggi la responsabilità di governarci, c’è un cosidetto “Ambientalismo da salotto” unito ad un sistema di vincoli che ha impedito una gestione corretta delle trasformazioni del territorio. Non mi è chiaro se tra i vincoli messi sotto accusa si intendano quelli della cosiddetta legge Galasso e se per ambientalisti da salotto si intendano il Fai o il Wwf o i molti comitati spontanei che ormai nascono in tutta Italia a difesa del loro territorio. Quello che invece mi è chiaro è l’assoluta superficialità e inconsistenza di una simile accusa che ovviamente si basa sulla totale ignoranza non relativa al tema dei vincoli e a quanto grazie alla loro esistenza si è potuto salvare del paesaggio italiano ma anche, e questo e forse più grave, all’opera meritoria e imprescindibile di chi si occupa di paesaggio di territorio e di ambiente con passione e competenza.
Una corretta gestione del paesaggio, delle sue trasformazioni è la strada maestra per garantire alle comunità un ambiente migliore e un territorio più sicuro. Ambiente, paesaggio e territorio sono tre ambiti strettamente collegati che definiscono da ottiche diverse ma complementari lo stesso contesto in cui vivono le comunità. Tutelare il paesaggio non significa fermare il tempo, anzi: cito per esempio l’opera meritoria Fai in Liguria dove si è lavorato per ricostruire terrazzamenti e muri a secco al posto di aree boschive spontanee compiendo un opera importante a difesa degli effetti del dissesto idrogeologico di una regione particolarmente fragile.
Quello che è avvenuto in Sicilia non sarebbe successo se i vincoli fossero stati rispettati e se la legge fosse stata applicata.
Invece di proporre condoni, consuetudine pericolosa del nostro paese, sarebbe utile finalmente occuparsi del contesto nel quale vivono i cittadini con una politica efficace e coordinata tra le varie istituzioni che si occupano di ambiente territorio e paesaggio come suggerisce la “Carta Nazionale del paesaggio” presentata dal ministero dei Beni Culturali solo pochi mesi fa. Questo farebbe una classe politica responsabile, capace di andare oltre gli annunci pensando quindi alla vita e al benessere dei propri cittadini.