Tre giorni di studio, iniziati ieri con il mio intervento in collegamento alla cerimonia di inaugurazione, sulla Storia e Archeologia globale dei paesaggi rurali in Italia fra Tardoantico e Medioevo: un momento importante di riflessione su tematiche fondamentali per il nostro Ministero e per i temi della tutela paesaggistica, per cui ho la delega e a cui ho sempre dedicato una parte importante del mio impegno nell’ambito dei beni culturali. Non a caso a Foggia, dato che la Regione Puglia è stata la prima a dotarsi di un piano paesaggistico territoriale in Italia. La Puglia per tre giorni diventa così il centro dello studio e del dibattito degli studi sul paesaggio, con un’attenzione particolare anche agli aspetti della valorizzazione, della pianificazione e dello sviluppo locale: un confronto strutturato e articolato attraverso 14 relazioni e 4 volumi, organizzato a conclusione di un Progetto di Rilevante Interesse Nazionale coordinato a livello nazionale da Giuliano Volpe, Presidente del Consiglio Superiore ‘Beni Culturali e Paesaggistici’, del MiBACT, con il coinvolgimento di undici unità di ricerca delle Università di Bari, Bologna, Chieti-Pescara, Foggia, Lecce, Napoli-Suor Orsola Benincasa, Padova, Roma 2 Tor Vergata, Sassari, Siena e del CNR-IBAN, e la partecipazione di oltre duecento ricercatori italiani e stranieri.
Dalla Valle del Volturno alla Toscana, dal territorio di Valva all’area emiliana e veneta, dalle coste della Sardegna al suburbio di Roma e al Lazio, fino a cinque relazioni sui paesaggi pugliesi, il focus permetterà di entrare nel cuore dei paesaggi italiani, analizzandone specificità, diversità e caratteristiche utili a trarre spunti per la pianificazione di azioni e politiche intervento future. Un appuntamento che introduce la riunione dell’Osservatorio nazionale per la qualità del paesaggio il prossimo 15 dicembre, che vedrà anche una discussione di merito sull’innovativo disegno di legge sul consumo di suolo, e poi sarà seguita dalla prima riunione di coordinamento tra l’Osservatorio nazionale e la rete degli Osservatori regionali. Un appuntamento importante per dare sempre più centralità alla questione del paesaggio, così strategica per uno sviluppo sostenibile e moderno del nostro Paese e una adeguata valorizzazione delle sue risorse culturali ed artistiche.
Dalla Valle del Volturno alla Toscana, dal territorio di Valva all’area emiliana e veneta, dalle coste della Sardegna al suburbio di Roma e al Lazio, fino a cinque relazioni sui paesaggi pugliesi, il focus permetterà di entrare nel cuore dei paesaggi italiani, analizzandone specificità, diversità e caratteristiche utili a trarre spunti per la pianificazione di azioni e politiche intervento future. Un appuntamento che introduce la riunione dell’Osservatorio nazionale per la qualità del paesaggio il prossimo 15 dicembre, che vedrà anche una discussione di merito sull’innovativo disegno di legge sul consumo di suolo, e poi sarà seguita dalla prima riunione di coordinamento tra l’Osservatorio nazionale e la rete degli Osservatori regionali. Un appuntamento importante per dare sempre più centralità alla questione del paesaggio, così strategica per uno sviluppo sostenibile e moderno del nostro Paese e una adeguata valorizzazione delle sue risorse culturali ed artistiche.
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