Ieri sono stata a Povegliano Veronese in visita a Villa Balladoro, in parte di proprietà comunale, che affianca al complesso storico una straordinaria collezione di reperti delle necropoli celtiche e un importante archivio contenente oltre 12.500 volumi e preziosi documenti antichi, tra cui una raccolta di leggi municipali della Città di Verona del 1507, agli albori della stampa.

Un bene importante, che merita sicuramente attenzione da parte delle istituzioni locali e dello Stato, inserendosi perfettamente nella politica di valorizzazione e di creazione di itinerari e percorsi di turismo culturale sostenuta dal Ministero dei Beni Culturali per promuovere l’idea di “museo diffuso” che caratterizza il nostro patrimonio culturale.

Il tema centrale, come spesso accade, è quello delle risorse: come per molti monumenti e beni culturali, sono necessarie sia risorse immediate che investimenti continuativi per mantenere il sito in piena funzionalità e permetterne l’attività di valorizzazione.

Il nostro Governo ha dato dimostrazione di una consistente e decisa inversione di attenzione e di tendenza con la recente legge di stabilità, ma è sicuramente necessario un apporto di risorse anche da privati, istituzioni e mecenati interessati alla tutela e valorizzazione dei beni culturali, che si può oggi tradurre in una sola parola: Artbonus.

A un anno di distanza dall’avvio, con la conferma dell’esenzione fiscale al 65% nella legge di stabilità, Artbonus si è dimostrato uno strumento efficace, permettendo di attrarre consistenti investimenti e donazioni da privati anche per beni in parte pubblici come Villa Balladoro, che partendo anche  dall’archeologia possono costruire percorsi turistici di qualità.

 

PER SAPERNE DI PIÙ: 

– LEGGI LA MIA INTERVISTA SU “L’ARENA DI VERONA” SU ARTBONUS

– LEGGI L’ARTICOLO SULLA VISITA A VILLA BALLADORO