Oggi ho partecipato presso il complesso monumentale di Calci alla cerimonia di celebrazione de “il ritorno della Bibbia di Calci in Certosa”.
La preziosa Bibbia, custodita per decenni nel museo di San Matteo di Pisa, è un codice monumentale miniato del XII secolo in quattro volumi: vero capolavoro della miniatura romanica italiana, è conosciuta come “Bibbia di Calci” perché conservata fin dal 1425 in Certosa, dove era pervenuta dal monastero benedettino della Gorgona. Nel 1970 la comunità certosina, che aveva continuato ad abitare il monastero calcesano anche dopo l’indemaniamento del 1866, lasciò definitivamente Calci e, in attesa che la Certosa potesse essere aperta al pubblico, la Bibbia fu trasferita in deposito provvisorio nel museo di San Matteo. Il progetto di riportarla in Certosa, molto voluto da Severina Russo, direttore del Museo Nazionale della Certosa Monumentale di Calci, è stato condiviso e reso possibile dai quattro Rotary Club dell’area pisana e ad esso hanno collaborato prestigiosi istituti accademici pisani.
Ora la Bibbia rimarrà in mostra negli spazi del complesso e l’esposizione sarà curata da un sistema informatico curato dall’istituto Tecip della Scuola Sant’Anna di Pisa, che ha realizzato un’applicazione multimediale e interattiva per consentirne lo sfoglio digitale. L’evento segna una tappa importante per la Certosa, che proprio in questi giorni ha ricevuto dal MIBACT un finanziamento di 1 milione e 110mila euro per la manutenzione straordinaria per la copertura del tetto e per rimediare alla situazione critica che è ulteriormente peggiorata a causa del maltempo di questi giorni.
Oggi apriamo una pagina molto importante di un libro ancora da scrivere: a questi fondi si sommeranno altri fondi europei che, è il nostro auspicio, metteranno in moto un meccanismo che tutelerà un bene così prezioso oltre che un luogo tra i più belli del nostro Paese.
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