Ieri presso l’auditorium degli Scavi di Pompei  il generale Nistri e il Soprintendente Osanna hanno tracciato un primo bilancio del Grande Progetto Pompei, con lo scopo di illustrare le attività di tutela e di valorizzazione operate dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia e lo stato dei lavori del Grande Progetto Pompei.

Un bilancio assolutamente positivo, che ha evidenziato per il 2014 la crescita dei visitatori (+10%), la diminuzione dei crolli, l’apertura di 13 nuove domus, un elevato numero di mostre, congressi e convegni internazionali per promuovere il sito, l’aumento delle gare in corso (da 9 a 19), dei cantieri aperti (da 5 a 9, di cui conclusi da 0 a 3) e delle gare bandite (da 17 a 31), oltre agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e di messa in sicurezza e all’incremento dei restauri architettonici e strutturali e dei restauri delle decorazioni.

Forte impulso è stato dato anche dall’aumento delle opportunità e modalità di fruizione del sito, frutto delle direttive MIBACT, quali le aperture serali nei mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre, la Notte Europea dei Musei, la Giornata Nazionale dell’Archeologia, le Giornate Europee del Patrimonio. Da sottolineare anche la riapertura al pubblico del Teatro Grande, che dopo quattro anni è tornato ad ospitare spettacoli di sicuro spessore, cioè l’Orestea di Eschilo, la Bohéme di Puccini e la Carmen di Bizet, con un programma 2015 che sarà ancora più ricco per venire incontro al grande numero di richieste di partecipazione da parte del pubblico.

In termini di restauri, alla fine di febbraio 2015 è prevista la consegna di Villa dei Misteri con i colori riemersi dei suoi affreschi restaurati, fattore che la renderà ancor più spettacolare ed unica. Altri restauri stanno interessando la Fullonica di Stephanus, il mosaico del Cave Canem, gli apparati decorativi delle domus di Marco Lucrezio Frontone, Romolo e Remo e di Trittolemo, gli parati decorativi della Casa delle Nozze d’Argento, la fontana della Casa della Fontana Grande, e i pavimenti della Casa di M. Fabio Rufo.

Per quanto riguarda l’extra moenia – ovvero l’area che circonda non solo Pompei ma anche gli altri siti archeologici vesuviani – le linee strategiche individuate consistono nel miglioramento delle vie di accesso e di collegamento tra di essi e il recupero ambientale dei paesaggi degradati e compromessi con la promozione di partenariato tra pubblico e privato, coinvolgimento di associazioni no-profit, sponsorizzazioni, donazioni: un passo fondamentale oltreché un segnale importante di cooperazione tra tutti i soggetti che lavorano per restituire Pompei e il circuito archeologico allo splendore e all’attrazione di pubblico che meritano.

 

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