Con la proposta di introdurre un biglietto di ingresso che potesse regolare il flusso dei turisti esentando i giovani e chi pernotta, evidentemente volevo rilanciare anche in modo provocatorio l’urgenza di affrontare un problema che lasciato senza risposte rischia di danneggiare irreversibilmente la cittá più preziosa dal punto di vista artistico e monumentale e fragile del mondo. Venezia ha un commissario e presto entrerá in un clima da campagna elettorale. A maggio comincia Expo e con essa un importante speriamo afflusso di visitatori parte dei quali vorranno approfittare della loro visita in Italia per vedere Venezia.Per l’anno venturo si presume un aumento esponenziale del turismo cinese che certo non trascurerá Venezia. Queste coincidenze invece di stimolare un urgente riflessione sulla gestione dei flussi turistici e consentire una decisione su una strategia a medio termine portano da parte delle istutuzioni attuali e passate ad una reazione indispettita che liquida la questione con giudizi perentori. Non cosi la risposta dei cittadini,moltissimi, anche veneziani, che invocano una risposta al problema della congestione dei turisti giornalieri.
Non vogliamo Venezia ridotta come Disneyland, non possiamo su Venezia trascurare la fatica e il rischio di una cittá di 60 mila abitanti di fronte ai problemi derivanti dalla gestione di oltre venti milioni di turisti.
Allora si tenga viva sempre di più l’attenzione su questo problema invece di liquidarlo e accantonarlo come colpo di calura estivo… non serve nè a Venezia, nè ai veneziani, nè all’immagine del nostro paese.
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