Il risultato delle elezioni europee ha dato a questo governo un orizzonte lungo e contrariamente a quanto è avvenuto in altri paesi d’Europa, lo ha rafforzato.
La prima conseguenza è quella di riprendere con ancora più determinazione la strada delle riforme. Due sono gli ambiti che da molti anni hanno visto il mio impegno diretto: la valorizzazione del patrimonio culturale e il terzo settore, ambiti per altro non separati perchè la normativa che dovrebbe meglio regolare il secondo favorirebbe anche il primo; il Decreto cultura rappresenta giá una svolta significativa e ha aperto, tra l’altro, una breccia vera in quel muro che considerava mecenatismo e terzo settore ambiti secondari. Il Governo si è impegnato entro l’estate ad un Decreto anche sul Non profit accogliendo finalmente la concezione di una pluralitá di soggetti chiamati a rispondere ai bisogni della societá di oggi e in assenza di risorse pubbliche.
Questi temi sono stati l’asse portante della mia entrata in polica e su questi temi mi impegnerò affinchè le riforme non siano solo l’espressione di interessi contrapposti ma il frutto concreto di una visione nuova che ci renda capaci di esprimere tutte le nostre potenzialitá sia derivanti dallo straordinario patrimonio artistico e monumentale che da un terzo settore vitale e professionale.
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