Questa mattina ho visitato il Mausoleo di Sant’Elena, sito in Roma. Il Mausoleo di Sant’Elena venne costruito dall’imperatore Costantino tra il 326 e il 330, in origine come sua tomba, destinato poi successivamente alla madre Elena, morta nel 328. Il sepolcro è localizzato nel complesso imperiale di Ad Duas Lauros, che comprende l’attuale VI Municipio e annovera anche le catacombe dei santi Marcellino e Pietro. È inoltre la partenza del percorso della Via Francigena del Sud, in quanto nella zona dipartono la Via Casilina e la Via Prenestina. Un luogo di raro fascino e di ricche suggestioni, che con questa apertura completa un altro tassello per la riqualificazione. La sua riapertura, dopo 20 anni di chiusura (1994 – 2014) avviene grazie all’accordo fra la Soprintendenza e la commissione pontificia per l’archeologia sacra, frutto di un lungo lavoro di raccordo che ho seguito personalmente. Dopo essere stato dimenticato per molti anni finalmente riapre così un monumento che costituisce un vero e proprio polo d’attrazione per l’area urbana del prenestino labicano a Roma, e la cui valorizzazione – che porterà ulteriori flussi turistici nell’area – è stata negli anni richiesta a gran voce da un numero sempre crescente di cittadini romani e di residenti nella zona.
La sinergia tra istituzioni, così come quella tra pubblico e privato è la chiave di volta di ogni serio progetto di tutela e riqualificazione del nostro straordinario patrimonio storico-artistico, così come è anche il primo passo per la sua valorizzazione.
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