Il 14 marzo è la Giornata nazionale del Paesaggio, che avevo promosso nel 2016 durante il mio mandato di sottosegretario al Ministero della Cultura. Nonostante si sia mantenuta questa occasione per sottolineare l’unicità del paesaggio italiano, sono crescenti gli attacchi alle Soprintendenze, in particolare da parte di alcuni esponenti della Lega.
L’attenzione pubblica ai temi del paesaggio e dell’ambiente sembra quasi scomparsa e ormai l’unica voce che pare attrarre un certo consenso è quella che imputa al Green deal la responsabilità di una parte della crisi economica che ha investito settori fondamentali della nostra economia.
Il rischio di tutto questo è molto alto: se si abbandona l’idea che il paesaggio sia un patrimonio collettivo e che una volta deturpato difficilmente potrà essere recuperato e che l’ambiente sia un ambito secondario per garantire il benessere e la salute dei cittadini, il rischio che si corre è quello di politiche che smantellino gli apparati di tutela, che favoriscano il consumo di suolo senza tener conto degli obiettivi europei, che allentino i controlli su quella vasta area di illegalità che si chiama abusivismo e che comportino anche molti danni all’ambiente. Le conseguenze ricadranno sulle spalle delle future generazioni per moltissimo tempo.
Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, da sempre in prima linea per la difesa del patrimonio culturale e paesaggistico, aprirà per un’edizione straordinaria delle Giornate di primavera legata all’anniversario dei cinquant’anni, il weekend del 22-23 marzo, oltre 700 beni in tutta Italia. Questo straordinario sforzo organizzativo, questa grande campagna di sensibilizzazione deve anche servire per rinvigorire nella coscienza di tutti coloro che visiteranno questi luoghi straordinariamente significativi della storia, dell’arte e della bellezza italiana il ricordo che il paesaggio è “il contesto” nel quale essi si trovano e noi viviamo e che una sua gestione e tutela virtuosa va anche a vantaggio di un ambiente più salutare.
Se la politica si dimostra ostile o distratta su questi temi, che siano allora i cittadini attraverso i movimenti civili e le associazioni come il FAI a ricordarlo!
Scopri il programma delle “Giornate FAI di Primavera“
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