LA MIA RISPOSTA AL SENATORE MONTI: IL SI AL REFERENDUM, UN’OCCASIONE PER VOLTARE PAGINA
Mi hanno molto colpito le affermazioni del Senatore Monti sul referendum costituzionale. Sono entrata in politica perché avevo e ho stima per lui e per la sua autorevolezza intellettuale. Tuttavia non sono, per la prima volta, d’accordo in modo sostanziale né con l’impianto del suo ragionamento né con l’invito a votare “No” fatto oggi sul Corriere della Sera. Infatti voterò “SI” e invito con convinzione tutti a fare lo stesso. Forse questa riforma costituzionale contiene alcuni aspetti non convincenti e non è la riforma perfetta che ciascuno di noi porterebbe nel suo cuore, ma è certamente l’unica occasione che si offre oggi ad un Paese bloccato da decenni nella propria incapacità di cambiare, paralizzato da veti incrociati, di scrivere una nuova pagina per il futuro.
Un percorso che è sempre più urgente e che pur non risolvendo tutti i gravi problemi del Paese, dal 4 dicembre può portarci verso una nuova fase nella quale le Istituzioni saranno più efficienti, grazie anche a coloro che in passato hanno saputo – come il Senatore Monti – traghettarci fuori da acque così agitate da poterci far naufragare. Se l’azione del Governo viene valutata timida o limitata da una visione riduttiva della Res Publica, tale valutazione è legittima e si traduca in un voto contrario in Parlamento. Farlo invece in occasione di un referendum che ha per oggetto non questo Governo e la sua capacità di innovare la politica bensì l’opportunità di puntare la prua di tutto il Paese verso il futuro, rischia di essere un errore grave ed un ulteriore passo verso quell’immobilismo che tanti danni ha fatto.
Il Senatore Monti è un convinto europeista e non può trascurare quanto questa riforma adegui il sistema italiano a quello di altri Paesi europei senza intaccare i principi fondamentali della nostra Costituzione.