CANALI NAVIGABILI PER UN GRANDE PROGETTO FLUVIALE E TURISTICO TRANSNAZIONALE: DA LOCARNO A VENEZIA

25 05 2016 | Arte, Restauro, Tutela del Paesaggio

Navigare dalla Svizzera al Mar Adriatico, alla scoperta del nostro patrimonio paesaggistico e culturale. Quella che potrebbe sembrare un’utopia è in realtà una possibilità concreta, che ho avuto modo di scoprire grazie all’Associazione Amici dei Navigli e che ho subito appoggiato, partecipando all’evento del 10 maggio scorso a Milano “Navigli: una nuova frontiera passa per l’acqua”: un progetto che prevede la realizzazione di una via d’acqua che collega Locarno, Milano, Pavia e Venezia, percorrendo 550 chilometri e snodandosi tra due nazioni, quattro regioni e oltre 170 comuni.Si tratta di un’opera che affonda le sue radici nell’epoca dei Visconti, quando il Naviglio Maggiore e il Ticino erano utilizzati soprattutto come via di trasporto per i materiali che da lì a poco avrebbero dato vita al Duomo di Milano e ad altri edifici della città. All’inizio dell’Ottocento la realizzazione del Naviglio Pavese inaugurò invece l’epoca della navigazione turistica, con l’avvio della prima linea regolare di navigazione da Pavia a Venezia con un battello a vapore.

Recuperare questa idrovia significa quindi riaffermare l’identità dei territori, unendoli e avvicinandoli nel segno di una storia comune. Inoltre, permetterebbe di valorizzare gli splendidi paesaggi che attraversa, dalle acque del Lago Maggiore ai profumi della natura del Naviglio Grande, dai castelli viscontei alla Laguna Veneziana. La Darsena di Milano tornerebbe poi ad essere un vero approdo turistico, a un anno dalla sua restituzione della città in occasione di Expo, rafforzando la capacità di Milano di attrarre turisti e il suo ruolo di capitale della cultura e dell’integrazione. Luoghi più o meno conosciuti, a volte esclusi dai classici itinerari turistici, ma che compongono quel museo diffuso del nostro Paese che per ricchezza è unico al mondo.

Per troppo tempo soffocata da scarsi investimenti, la valorizzazione del nostro patrimonio paesaggistico e culturale è stata finalmente riportata dal nostro Ministero al centro delle priorità del Paese. In questo scenario, opere come la Locarno-Milano-Venezia possono rappresentare quella svolta verso un turismo sostenibile che punti alla conoscenza e alla scoperta dell’identità dei territori.

 

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