Sono tornata ad Ascoli Piceno, una città bellissima, venerdì scorso con grande piacere per partecipare al convegno intitolato “Paesaggio, patrimonio di natura e storia: conoscerlo e proteggerlo”, promosso dal FAI Marche per discutere sulla gestione del paesaggio marchigiano. A pochi giorni dall’annuncio delle Giornate di Primavera FAI, si è parlato dell’importanza di conoscere il territorio per capire come proteggerne le fragilità e valorizzarne le potenzialità. Proprio Ascoli rappresenta un perfetto esempio dei tesori ancora poco conosciuti in Italia ma che, grazie proprio al FAI, sta cercando di scoprirsi al mondo e attrarre sempre più turisti.
Durante l’incontro ho sottolineato come il paesaggio faccia parte della nostra memoria, della nostra storia e della nostra identità, un’identità che deve resistere a fronte di un’antropizzazione sempre maggiore e che quindi necessita di un’adeguata preservazione. La difesa della cultura e del paesaggio hanno purtroppo attraversato negli ultimi anni un periodo difficile, con le istituzioni che hanno dimostrato di non puntare per nulla su questo ambito, arrivando a tagliare pesantemente i fondi ad esso destinati.
Ora il nostro Paese sta cambiando, sta voltando pagina, e sotto la spinta del nuovo corso dato dalla riforma del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo voluta dal Ministro Franceschini ci stiamo accorgendo dei tesori che ci appartengono. In un Paese dove abusi e sprechi rischiano di mettere a repentaglio il futuro del nostro territorio, enti come le Soprintendenze rappresentano importanti sentinelle sul territorio che lotteranno per difendere i nostri beni culturali.
Se da una parte quindi le istituzioni hanno dimostrato la volontà di cambiare verso e di andare nella giusta direzione, durante il mio intervento ho colto l’occasione per lanciare un appello forte e appassionato ai cittadini, Poiché la difesa di un luogo parte proprio dalla sua conoscenza, sono loro che, in qualità di profondi conoscitori del territorio, possono e devono giocare un ruolo fondamentale nel suo rilancio.
È perciò necessario che lo scetticismo con cui si guarda alla politica venga superato, perché il nostro patrimonio ha bisogno dello sforzo di tutti: il cambio di marcia del governo e la straordinaria opera di sensibilizzazione che il FAI porta avanti da anni sono un primo, fondamentale tassello. Ma il paesaggio italiano è parte fondante della nostra identità, e nessuno può ritenersi escluso dalla responsabilità di trasmetterlo alle generazioni future.
PER SAPERNE DI PIÙ:
– Leggi l’articolo del “CORRIERE ADRIATICO”
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