La conversione in legge del Decreto Colosseo, che eleva la fruizione del patrimonio culturale pubblico a servizio essenziale, conferma l’attenzione di questo Governo alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano soprattutto in funzione dell’incremento turistico.

Il Colosseo è l’Italia, è il simbolo del nostro patrimonio culturale e non sarebbe stato ipotizzabile arrivare alle prossime scadenze  senza che fosse garantita la massima fruizione non solo di questo, ma di tutti gli altri beni.

Per questo, in un momento di straordinaria urgenza tra l’Expo che si concludeva e il Giubileo, il Governo ha agito per  trovare una mediazione che consenta da un lato il rispetto dei diritti dei lavoratori, dall’altro tuteli i milioni di turisti desiderosi di ammirare il nostro patrimonio artistico e culturale.
Parlare di accesso garantito ai monumenti pubblici significa parlare di accesso garantito alla cultura per tutti, italiani e non.

Questa è una strategia precisa dentro nella quale va inserito questo decreto e che rimedia ad anni di disattenzione che ha colpito non solo i nostri beni culturali colpevolmente privi di manutenzione, ma anche il paesaggio e in generale quella parola che dovrebbe essere il segno più esplicito della nostra identità: la Cultura.

PER SAPERNE DI PIÙ:

LEGGI IL TESTO INTEGRALE DEL MIO INTERVENTO IN SENATO ALLA FINE DELLA DISCUSSIONE SULLA CONVERSIONE IN LEGGE, CON MODIFICAZIONI, DEL DECRETO-LEGGE 20 SETTEMBRE 2015, n. 146, RECANTE MISURE URGENTI PER LA FRUIZIONE DEL PATRIMONIO STORICO E ARTISTICO DELLA NAZIONE