Invito a leggere la mia lettera al Direttore de “L’Espresso” nel numero del settimanale in edicola oggi, in risposta all’articolo di Enrico Arosio “Ci siamo mangiati l’Italia” pubblicato la scorsa settimana.

Il territorio e il paesaggio italiano vengono da decenni di assalti e violazioni da parte di una politica e di una pianificazione urbanistica cieca a qualsiasi tipo di valutazione e di interesse comune, che hanno portato a un consumo di suolo senza precedenti e paragoni in Europa e al dissesto idrogeologico di cui tutti conosciamo le conseguenze.

Davanti a questa emergenza, il mio impegno da Sottosegretario con delega al paesaggio e l’impegno del Ministero si stanno concentrando sugli strumenti in grado di fronteggiarla, e sui quali siamo chiamati a un impegno e un compito delicato quanto vitale per il futuro del nostro Paese: l’adozione dei piani paesaggistici regionali (già adottati da Puglia e Toscana), la riattivazione dell’Osservatorio Nazionale per il Paesaggio, la formazione di funzionari e soprintendenti e il potenziamento dei sistemi di tutela, grazie anche ai nuovi fondi previsti dalla legge di stabilità.

Tutela che, non dimentichiamolo mai, ha nelle nostre Soprintendenze un attore con un ruolo fondamentale, che non può essere depotenziato o subordinato ad altri organi dello Stato come previsto dal decreto sulla riforma, per altro positiva, sulla Pubblica Amministrazione.

 

PER SAPERNE DI PIÙ:

LEGGI L’ARTICOLO DI ENRICO AROSIO “CI SIAMO MANGIATI L’ITALIA”

LEGGI LA MIA LETTERA AL DIRETTORE DE “L’ESPRESSO”