Sabato 11 aprile 2015 resterà una data importante per la Regione Toscana e per tutto il nostro Paese: a Siena è stato firmato tra il Presidente Rossi e il Ministro Franceschini, ad un evento al quale ho partecipato e che vedeva anche il lancio di un nuovo progetto delle Ferrovie per la riattivazione a scopo turistico di circuiti ferroviari abbandonati, il piano paesaggistico della Toscana, frutto di mesi di lavoro da parte degli uffici della Regione e del Ministero.
Un lavoro che ha avuto anche momenti di confronto duro ma che ha portato ad un buon risultato che coniuga la necessita di tutela di un paesaggio unico con quella dello sviluppo produttivo.
Ora anche la Toscana, dopo la Puglia, ha un piano di riferimento che impedirà l’indiscriminato aumento della cementificazione e interventi invasivi lungo le coste e in aree protette di pregio come le Alpi Apuane sopra il 1200 metri.
Un risultato che ci fa guardare con ottimismo al futuro e ai piani paesaggistici delle altre Regioni, sperando che sappiano cogliere il più rapidamente possibile l’importanza di uno strumento essenziale non solo per il paesaggio ma anche per il turismo culturale che vuole si visitare monumenti e centri storici ma in un contesto paesaggistico non degradato.
Va sottolineato il fondamentale apporto di comitati e associazioni che ha rafforzato il ruolo di tutela che il Mibact deve svolgere. Renato Bazzoni, tra i fondatori del FAI, diceva che “anche il paesaggio è monumento”: antropizzato certo, mutevole certo ma soprattutto, nel caso della Toscana, unico al mondo!
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