Voglio condividere con voi la soddisfazione per il via libera alla legge sulle professioni dei beni culturali, un provvedimento a lungo atteso che ieri finalmente la Commissione cultura della Camera ha approvato in via definitiva e senza modifiche.

Si tratta di un riconoscimento importante per le migliaia di archeologi, restauratori, storici dell’arte, archivisti, e molti altri che hanno creduto nella potenzialità dei nostri beni culturali e nella loro valorizzazione, ma soprattutto un’altra testimonianza della centralità che la cultura e i lavoratori della cultura stanno assumendo all’interno dell’azione di questo esecutivo e per il rilancio del Paese.

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Agenzia: Ansa

 

ANSA/ Cultura si cambia, professioni riconosciute per legge

Dalla Camera l’ok definitivo, per associazioni “svolta storica”

(ANSA) – ROMA, 25 GIU – Beni culturali, si cambia. Attesa dal 2008, e’ legge la modifica al codice dei beni culturali che riconosce le tante diverse professioni del settore, dagli archeologici agli storici dell’arte, dai bibliotecari agli esperti di diagnostica e demoetnoantropologi e istituisce gli elenchi ufficiali dei professionisti. Una novita’ che secondo stime delle associazioni, riguarda in Italia almeno 30 mila specialisti della cultura. ”Una legge importante, che offre allo Stato uno strumento in piu’ per adempiere ai dettami costituzionali”, fa notare il ministro Franceschini, convinto che non possa esserci + ”piena tutela e valorizzazione del patrimonio culturale se non si valorizzano le competenze di chi vi opera quotidianamente”. Dagli archeologi agli assotecnici il plauso e’ generale. C’e’ chi parla di giornata ”storica”, chi, come il presidente dell’as sociazione nazionale archeologi Salvo Barrano concorda con il ministro nel sottolineare che il riconoscimento delle professioni rendera’ finalmente possibile ”la piena attuazione dell’articolo 9 della costituzione”. ”Un’altra testimonianza della centralita’ che la cultura e i lavoratori della cultura stanno assumendo all’interno dell’azione di questo esecutivo e per il rilancio del Paese”, commenta il sottosegretario a beni culturali e turismo Ilaria Borletti Buitoni. Frutto di un lungo lavoro parlamentare che non riusci’ a vedere la luce nei precedenti governi (il primo progetto di legge e’ stato presentato nel 2008 dai parlamentari pd Marianna Madia, Manuela Ghizzoni e Matteo Orfini) la proposta di legge approvata oggi senza modifiche dalla commissione cultura della Camera dopo un passaggio al Senato in cui il testo era stato parzialmente rivisto, istituisce registri ufficiali per le singole professioni, o vvero elenchi aperti del ministero ai quali potranno iscriversi tutti i professionisti delle specialita’ citate purche’ siano in possesso di determinati requisiti valutati dal ministero di concerto con gli enti interessati. ”Un elenco e non un albo. Uno strumento snello e democratico, non una corporazione nelle mani di alcuni”, fa notare soddisfatto il presidente della Confederazione Italiana Archeologi (Cia) Alessandro Pintucci, che ricorda la necessita’ ora di mettere a punto ”un regolamento che ne permetta l’applicazione e criteri inclusivi per il riconoscimento di tutti i professionisti da inserire nell’elenco nazionale”. Un riconoscimento formale che ”puo’ sembrare una sciocchezza ma non lo e”’, ribadisce il presidente Ana Barrano sottolineando che ” ad oggi nei cantieri un archeologo che sia esterno alla soprintendenza non ha un ruolo, non firma carte e questo rende la sua posizione molto debole e questo per noi non e’ giusto, la vulnerabilita’ dei professionisti divent ava un indebolimento di fatto della tutela”. Verranno aperti gli elenchi, quindi, per archeologi, archivisti, storici dell’arte, bibliotecari, diagnosti dei beni culturali, demoetnoantropologi. Da Forza Italia con Antonio Palmieri al Pd, la soddisfazione e’ trasversale: ”Un lungo elenco di professioni antichissime, come quelle dei bibliotecari e archivisti, e nuovissime, come gli esperti di diagnostica e di scienze e tecnologie applicate ai beni culturali sono ora parte integrante del Codice dei beni culturali.- fanno notare il presidente del pd Matteo Orfini e la vicepresidente della commissione cultura della Camera Manuela Ghizzoni sottolineando la loro approvazione per l’approvazione del provvedimento- Le altre professioni dei beni culturali ora riconosciute sono archeologi, demoetnoantropologi, antropologi fisici, restauratori dei beni culturali e collaboratori restauratori dei beni culturali, esperti di scienze e tecnologia applicate ai beni culturali e storici dell’arte”.(ANSA). LB25-GIU-14 20:31 NNNN