Il Ministero dei Beni Culturali ha reso noti i dati relativi ai visitatori dei musei e aree archeologiche nel 2013: complessivamente i nostri beni culturali sono stati visitati da oltre 38 milioni di persone (in aumento del 3% rispetto ai visitatori del 2012) ma il dato importante è l’aumento degli introiti netti dell’8%.
I beni culturali più visitati rimangono il Colosseo, Pompei, gli Uffizi e il Corridoio Vasariano, che rientrano nei “top 30” nei quali si concentrano più della metà dei visitatori. Dati incoraggianti ma soprattutto dati su cui riflettere in prospettiva, cercando di allargare la platea dei visitatori a un maggior numero di beni culturali, migliorando fruibilità e accessibilità dei nostri musei e delle aree archeologiche e andando a migliorare l’offerta soprattutto in quelle regioni che hanno contribuito in maniera minore (Liguria) o che hanno visto un calo di visitatori rispetto agli anni precedenti (Friuli Venezia Giulia e Abruzzo su tutti).
LEGGI I DATI COMPLETI:
ANSA/ Musei:volano Colosseo,Pompei,Uffizi +3% statali in 2013
Ma grandi numeri solo per pochi, in crisi Reggia Caserta e Brera
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(ANSA)- ROMA, 28 MAR – Oltre 400 mila visitatori in più per il Colosseo, che con un totale di 5 milioni 625 mila 219 si conferma il più gettonato dei 419 musei, monumenti e aree archeologiche statali, oltre 100 mila presenze in più, a dispetto di crolli e degrado, anche per gli scavi di Pompei, pubblico decisamente in crescita per gli Uffizi e Corridoio Vasariano.
Dopo un 2012 di crisi, si riparte. Con il 2013 che fa segnare un +3% per i visitatori accanto ad un +8,19% degli introiti netti e ad un +6,91% del lordo. Anche se i dati marcatamente positivi si concentrano in alcune grandi realtà ed è sempre larga la forbice tra le consolidate ‘superstar’ e altre meno fortunate istituzioni della cultura nazionale. Un caso a sé, non menzionato nella top 30, è quello del Pantheon a Roma, dove non si paga il biglietto e dove dal 2011 è stato introdotto un metodo di rilevazione ‘a campione’ che per il 2013 ha segnalato 6.579.988 presenze (6.438.400 nel 2012).
Lavori e polemiche penalizzano in particolare la Reggia di Caserta, che perde quasi 100 mila visitatori e ben due posizioni passando dall’ottavo al decimo posto della top 30, ma è in calo anche la Pinacoteca di Brera (-6 mila ). E la crisi coinvolge le Cappelle Medicee a Firenze (-12,1 mila), gli scavi di Ostia antica a Roma (-6,4 mila) e persino la Grotta Azzurra di Capri (-2,8 mila).
In compenso guadagnano popolarità gli Scavi di Ercolano, che scalano tre posizioni della classifica e si piazzano al 14esimo posto con 38,5 mila visitatori in più rispetto al 2012 (327.054), ma anche il Museo Egizio di Torino (dal nono all’ottavo posto con 540.297), la Galleria Borghese di Roma (dal decimo al nono per un totale di 498.477).
In totale nel 2013 i visitatori di musei monumenti e aree archeologiche statali sono stati 38 milioni 221.778 (di cui oltre 20,4 solo nei cosiddetti ‘top 30’), un numero che negli ultimi 15 anni è stato superato solo una volta, nel 2011, l’anno in cui nella rilevazione è stata inserita per la prima volta la Venaria Reale di Torino gestita dall’omonimo consorzio di Valorizzazione culturale cui partecipa il Mibact. Tanto per dare l’idea, nel 2003, i visitatori erano stati 30.451.243 e nel 1996 (l’anno da cui partono le rilevazioni del Ministero) erano stati 25.029.755. Solo rispetto al 2012, comunque, sono stati registrati quasi 1 milione in più di visitatori paganti (da 16.745.848 del 2012 a 17.640.669 del 2013). Gli introiti lordi totali sono stati nel 2013, 126 milioni 92.820,38 euro, la cifra più alta dal 1996, quando nelle casse dei musei statali erano entrati 52,7 milioni di euro.
Al top c’è sempre il Lazio con 17,6 milioni di visitatori (erano 16,9 milioni nel 2012) e 47,9 milioni di euro di introiti netti (43,9 nel 2012) seguito a larga distanza dalla Toscana con 6,1 milioni di visitatori (5,5 nel 2012) ed un introito netto di 20,5 milioni di euro (19,1) e dalla Campania con 6,1 milioni (erano 6) ed un introito netto di 25,5 mln (23,5). Fanalini di coda la Liguria con 95.267 visitatori e Molise con 77.736.
La situazione appare comunque a macchia di leopardo, con diverse regioni in crescita di appeal (in particolare il Molise con +26% di visitatori rispetto al 2012, la Toscana con +11,37%, la Lombardia con +5, il Lazio con +3,93%) a fronte di altre decisamente in crisi come il Friuli Venezia Giulia (-18,8)l’Abruzzo (-11,76%) la Sardegna (-4,06%)e il Piemonte (-3,20%).
E se anche nella top 30 sono le prime 5 o 6 istituzioni ad accaparrarsi i numeri ‘pesanti’ (Oltre a Colosseo, Pompei e Uffizi, bisogna calcolare la Galleria dell’Accademia di Firenze, il museo di Castel Sant’Angelo a Roma tutti sopra i 900 mila visitatori l’anno) accanto alle grandi realtà bisogna contare le piccole: per esempio la Casa di Pascoli, che nel 2013 ha visto entrare solo 6.654 visitatori (nel 2012 erano stati 9135) o la strepitosa Tomba François, capolavoro etrusco visitabile a Canino in provincia di Viterbo, che lo scorso anno hanno visitato in 2.357 (2.534 nel 2012). Per non parlare dell’Antiquarium a Trieste, gratuito, dove in un anno sono stati staccati in tutto 518 biglietti (383 nel 2012).
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