8 Marzo, Festa della Donna: una festa per tutte le donne, a cui voglio rivolgere un augurio speciale e sentito. Le donne possono e devono essere la forza capace di far ripartire il nostro Paese, e non solo dal Parlamento ma dalle famiglie, dalle scuole, dai posti di lavoro e dai luoghi di incontro reali e virtuali.
A che punto siamo in Italia? Basta leggere i dati resi noti in questi giorni dagli istituti di statistica: nel 2013 ci sono stati 134 femminicidi (contro i 116 di media negli anni precedenti), sono oltre un milione le donne tra i 15 e i 64 anni escluse dal mercato del lavoro senza la possibilità di rientrarci (un numero quasi doppio rispetto agli uomini nelle stesse condizioni), il Parlamento italiano balbetta e inciampa sulla parità di genere, solo il 15% di donne tra le consigliere di enti locali, le donne laureate sono pagate il 22% meno dei colleghi uomini… e potrei andare avanti a elencare dati come questi a lungo…
Il vero problema è che non si tratta solo di numeri e di cifre: si tratta di un problema culturale e sociale che ha radici profonde, e dal quale non si esce con le quote rosa ma con la comunicazione, con un cambiamento di mentalità, con la cultura dell’integrazione, con l’educazione di genere e al rispetto delle pari opportunità.
Solo allora e solo così la festa delle donne sarà davvero, e ogni giorno, la festa delle Donne.
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