Il caso della realizzazione di un collegio di fronte alla chiesa di San Bevignate a Perugia è un esempio emblematico della mancata attenzione al territorio e al paesaggio di un’amministrazione locale, quella di Perugia, e di un’amministrazione regionale, quella Umbra, che hanno da tempo imbarcato la strada di un’urbanizzazione e di una pianificazione territoriale compiuta senza tenere conto del contesto paesaggistico in cui le opere pianificate vanno a inserirsi.

Certamente il Ministero dei Beni Culturali e gli uffici territoriali faranno il possibile per impedire con l’attuale progetto la realizzazione di quest’opera ma il vero intento (e il mio auspicio) è impedire che casi di questo tipo possano ripetersi, in virtù dell’aumento di un livello di dialogo tra amministrazioni locali, Ministero e Soprintendenze per adottare soluzioni meno invasive per la nuova edilizia o maggiormente integrate con un paesaggio già devastato da una cementificazione e un’urbanizzazione irrispettosa delle caratteristiche di un territorio che per anni è stato uno dei più belli e caratteristici del nostro Paese.

Purtroppo Perugia, città bellissima e ricca di patrimonio artistico, è immersa in un contesto devastato: è arrivata l’ora di cambiare direzione.

 

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