In queste ore si sentono fare molte ipotesi sul possibile destino di Scelta Civica e dei partiti di ispirazione centrista a fronte dello sbarramento introdotto dalla nuova legge elettorale e del passaggio di Casini nelle file del Centrodestra.
Scelta Civica respinge la definizione di “partitino di Centro” a caccia di alleanze o di schieramenti basati su rigide impostazioni ideologiche e su convenienze elettorali, ma vuole confrontarsi con gli altri partiti su un’agenda di riforme strutturali e di proposte concrete per cambiare l’Italia.
È su questo presupposto che Scelta Civica può offrire il proprio appoggio a chi sul cambiamento e sulle riforme sta costruendo il proprio programma, come sembra essere il nuovo PD di Matteo Renzi.
Quella che immaginiamo non è una “fuga dal centro” come quella di Casini, basata su valutazioni di convenienza, ma un’alleanza fondata su un preciso e condiviso percorso di riforme che il Paese attende da troppo tempo e sulla costruzione, fuori e dentro dal Parlamento, di un fronte europeista e costruttivo che guardi al futuro dell’Europa con ottimismo e volontà di ripartire e di dare credibilità e competitività al nostro Paese.
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