La buona notizia è che partono i lavori di restauro del Colosseo, che termineranno fra 3 anni e che riguarderanno l’ala nord e l’ala sud dell’anfiteatro, le cancellate e la realizzazione di un centro servizi nello spazio antistante. Previsto anche l’ammodernamento degli spazi interni e degli impianti: un progetto importante che finalmente vede il suo avvio.
Riportando le parole del Ministro Bray, che ha partecipato alla conferenza di presentazione dei lavori di restauro al fianco del patron di Tod’s, Diego Della Valle: “L’operazione del restauro del Colosseo è stata complessa ma finalmente si inizia. Questa esperienza mi fa guardare con fiducia al rapporto tra pubblico e privato per quanto riguarda il settore dei beni culturali”. Certo, un segnale importante, ma tanto c’è ancora da fare: basti pensare ai 3 anni persi per ricorsi e battaglie legali, in cui altri possibili sponsor sono stati scoraggiati. Ma soprattutto, 3 anni persi per un sistema di gestione dei beni culturali e del rapporto pubblico-privato che va migliorato. Della Valle ha sottolineato: “l’augurio è che fra tre anni mi invitino a vedere il Colosseo restaurato e poter dire che abbiamo fatto una cosa che in altri Paesi fanno in normalità e che qui sembrava impossibile da realizzare”. Ha ragione, ma con quali strumenti? Innanzitutto partendo dall’abolizione dell’IVA sulle sponsorizzazioni a favore dei beni culturali e per i restauri: cosi non facciamo altro che scoraggiare ulteriormente chi vuole aiutare a tutelare e a valorizzare il nostro patrimonio.
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