Di seguito trovate una lettera, pubblicata dal “Corriere della Sera” di oggi, in cui preciso la mia posizione sulle Grandi Navi a Venezia.
“Non sono affatto favorevole alle grandi navi alla Giudecca e quando invoco un criterio “estetico” lo faccio perché non esistono purtroppo ad oggi dei dati condivisi dalle istituzioni locali che possano definire il livello del danno alla città dovuto all’inquinamento o allo spostamento delle acque, permettendo quindi un intervento di fermo immediato del passaggio. Se i dati esistenti e frutto di iniziative di singole associazioni o private fossero stati accolti formalmente, gli stessi amministratori passati o attuali avrebbero potuto e dovuto fermare subito il traffico e il problema sarebbe stato da tempo risolto.
Ho anche detto che auspico dopo la tragedia di Genova che la questione sicurezza venga rivalutata in modo ancor più rigoroso. In assenza di ciò l’adozione di un criterio estetico trattandosi di Venezia non è affatto marginale ma fondamentale per evitare qualsiasi intervento sia esso transitorio o come nel caso della Torre Cardin perenne, che possa modificare l’aspetto della città o comprometterne gravemente l’equilibrio. E’ vero che si tratta di un criterio soggettivo e non oggettivo ma certamente condiviso in modo ampio da tutti coloro che vogliono difendere Venezia e la sua assoluta unicità.
Infine ho invitato a risolvere la questione rapidamente e soluzioni alternative sono possibili ,superando le barriere ideologiche che rendono difficile un confronto costruttivo.
Non credo infatti che di fronte ad una questione così sentita anche fuori dai nostri confini nazionali serva ricorrere la sola contrapposizione tra i soggetti coinvolti ma piuttosto una valutazione seria di possibili percorsi alternativi che le grandi navi potrebbero benissimo adottare senza quindi compromettere del tutto le entrate economiche derivanti dal loro passaggio.”
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