Gentile Prof. Montanari,

La sua lettera aperta non fa che confermare le mie parole: lei non mi conosce, non ci siamo mai incontrati, ma questo non la esime dall’esprimere valutazioni su di me, come persona e sul mio modo di operare, che definisco, in alcuni casi, ingiuriose come quella già da lei sottintesa, e in modo ben esplicito in passato, di aver “comperato” il mio attuale ruolo di sottosegretario.

Quanto alla mia attività politica, lei continua a confondere un “regalo” a Scelta Civica con il costo documentato fino all’ultimo euro, cosa piuttosto rara in Italia, di una campagna elettorale per altro inferiore a quello delle ultime amministrative romane o delle stesse politiche alle quali lei si riferisce, sostenuto da molti candidati e da partiti che potevano contare su sostanziosi contributi pubblici.

Solo su un aspetto potrei concordare: abbiamo, credo, una visione diversa sulla tutela e sulla valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Diversità soprattutto dettata dal fatto che lei ha la fortuna di stare dalla parte di chi critica ed io il compito meno comodo di tentare di arginare almeno un po’ gli errori di una politica arretrata e demagogica che da una parte ha sottratto determinanti risorse alla cultura senza dall’altra, come in tutti i paesi europei, aprire alla collaborazione con il terzo settore e i privati per promuoverla.
Infine una nota lieve: ma non crede che la sua ossessione per i doppi cognomi sia un po’ eccessiva? Se finalmente lei la superasse ne gioverebbe sicuramente un dibattito che, chissà, potrebbe essere anche utile alla causa dei nostri beni culturali!

Cordiali saluti,

Ilaria Borletti Buitoni