In questi giorni sono state sollevate polemiche sull’uso dei volontari da parte del Ministero dei Beni Culturali per l’apertura straordinaria dei Musei del prossimo 18 maggio.
Vorrei solo ricordare a tutti che dal 2000 al 2013 la percentuale di spesa pubblica destinata alla cultura è scesa da 0,39 % allo 0,22% e sono ridotte di circa 3000 persone il numero di risorse impiegate dal Ministero, a causa di scelte politiche attribuibili sia a Governi di centro destra che di centro sinistra.
In questo contesto è assolutamente impossibile che lo Stato abbia risorse sufficienti per ampliare l’offerta culturale senza ricorrere anche al sostegno dei volontari. Serve una vera e sostanziale inversione di tendenza, che porti a considerare centrale l’attività di tutela e valorizzazione del Patrimonio nazionale per lo sviluppo del Paese. Una volta modificato questo contesto poter dare finalmente una prospettiva di lavoro alle persone che hanno investito in una formazione culturale, come per esempio gli archeologi o gli storici dell’arte, diventerà non solo possibile ma anche prioritario.