L’INAUGURAZIONE DELLE NUOVE OGR: ANCORA UNA VOLTA TORINO È UN ESEMPIO PER TUTTO IL PAESE

2 10 2017 | Cultura

Sono stata l’altro giorno all’inaugurazione delle nuove OGR, officine grandi riparazioni a Torino. Si tratta di uno straordinario esempio di architettura industriale risalente alla fine dell’ottocento completamente recuperato e destinato ad essere un grande spazio dedicato alla cultura, all’arte, alla ricerca e all’innovazione. Questo è stato possibile grazie all’impegno della fondazione Cassa di Risparmio di Torino.
Si trattava di un complesso destinato ad essere distrutto e rimpiazzato da case nuove: la scelta che invece si è fatta è di conservarne l’identità così importante per la storia di molti torinesi e di trasformare le vecchie officine in un progetto lanciato verso il futuro e dal punto di vista architettonico straordinariamente affascinante. Al risultato contribuiscono certamente, come un ponte tra passato e futuro, le opere di Kentridge che accolgono il visitatore in cortile come un piccolo esercito che racconta il rapporto fra l’uomo e il lavoro.
Non è la prima volta che durante una visita a Torino mi renda conto di quanto questa città sia un esempio per il Paese: superare una crisi pesantissima dovuta alla fine di un modello industriale che con essa si identificava e guardare al futuro con dei progetti incentrati sulla cultura non era certo una scelta scontata. Quello che rende Torino un esempio è anche la capacità che le istituzioni pubbliche e private, locali e nazionali dimostrano di avere, lavorando insieme per uno scopo al di là delle differenze politiche. L’altro giorno alla presentazione di questo straordinario risultato hanno mostrato una commozione non credo retorica sia la Sindaca Appendino, che il presidente della Regione Chiamparino, che il presidente della Fondazione Giovanni Quaglia, padrone di casa, che buona parte del pubblico dimostrando ancora una volta come l’orgoglio delle proprie radici sia un presupposto determinante per costruire il futuro. Il contributo del Ministero è stato basato sulla collaborazione e la competenza: accompagnare un restauro e un recupero così complessi e importanti ha richiesto da parte del Sovrintendente Papotti e dei nostri funzionari un impegno che è stato riconosciuto e applaudito come ennesima espressione di una città che sa guardare avanti.

 

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