PIÙ CHE IL TRAGUARDO, È IMPORTANTE IL PERCORSO

15 06 2017 | Arte, Restauro, Tutela del Paesaggio

Se l’esperienza culturale ha la propria più intensa magia – come la vita – soprattutto nel percorso che si compie più che nel traguardo a cui si arriva, gli itinerari culturali ne sono la metafora più calzante. Del resto da tempo il MiBACT ha intrapreso la paziente e lungimirante costruzione di un modello di rapporto con il nostro immenso patrimonio storico-artistico e naturale corrispondente ad una concezione non più statica. Imperniata cioè sulla diffusione nel tempo e nello spazio della sua fruizione più che nella valorizzazione e protagonismo di pochi e oramai antropicamente asfissiati centri d’arte. Ed anche nel turismo si sta finalmente affermando sempre più una concezione che sia l’ordito generale più che la singola gemma a costituire il vero tesoro.

Per questo oggi il MiBACT ha voluto presentare con ufficialità l’accordo con la Regione Toscana per l’organizzazione a Lucca il prossimo settembre del VII Forum Europeo degli Itinerari Culturali. Questa firma ha infatti una doppia valenza. Organizzativa e simbolica.

La prima testimonia l’impegno dell’Italia – per la prima volta il Forum viene ospitato dal nostro Paese – nell’elaborazione di una moderna politica del turismo, volta cioè a incentivare il turismo consapevole e perciò sostenibile rispetto a quello mordi-e-fuggi, volta alla programmazione dei flussi turistici per dare a chi viene nel nostro Paese il meglio della sua bellezza e non il peggio della sua disorganizzazione, e volta infine a costruire anche all’estero la consapevolezza che l’Italia è un “museo diffuso” e non un contenitore di pochi e oramai sovraffollati centri d’arte.

La seconda, quella simbolica, è invece relativa alla dimensione europea che richiama questo importante appuntamento. L’appuntamento di Lucca sarà infatti ancor più significativo poiché avverrà in abbinamento alle celebrazioni del trentennale del Programma degli Itinerari Culturali europei (1987-2017) e a 30 anni di distanza dalla “Dichiarazione di Santiago di Compostela” che ha dato avvio al programma

Questa idea culturale è, oggi come ieri, il frutto dell’esistenza di uno spazio europeo carico di memoria collettiva e percorso da cammini che superano le distanze, le frontiere e le incomprensioni. E se la Dichiarazione recita che “Il cammino di Santiago, altamente simbolico nel processo di costruzione dell’Europa, servirà di riferimento e di esempio per le azioni future”, io mi permetto di aggiungere che ciò è valido anche per gli itinerari europei che attraversano l’Italia e la legano indissolubilmente, geograficamente ma anche spiritualmente – perché “l’idea di Europa è innanzitutto politica”, come ricordava Federico Chabod – ad uno spazio europeo che è non solo geografico ed economico ma anche storico e culturale.

Mettere dunque in vetrina i tanti itinerari culturali a valenza europea che la Lucchesia e la Toscana offrono – alcuni di questi già da molti anni inseriti nella lista degli itinerari europei e ad oggi di gran successo come la Via Francigena, ed altri ancora da valorizzare come l’itinerario europeo della Fiaba di Collodi, l’itinerario delle città storiche termali con Montecatini, l’itinerario europeo dell’Art Nouveau, l’itinerario napoleonico, l’itinerario della vite Itervitis, dell’Ulivo e molti altri – è non solo un giusto riconoscimento a questo straordinario territorio ma anche un riaffermare puntiglioso magari – in tempi di euroscetticismo – come la centralità dell’idea d’Europa sia fondamentale per la qualità delle nostre vite e dunque anche per il nostro stesso futuro di italiani​.

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